Salvatore Ferlita, nato a Palermo nel 1974, è professore associato di Letteratura italiana contemporanea presso l’Università degli studi di Enna Kore, dove insegna Letteratura italiana, Letteratura italiana contemporanea per la scuola primaria e dell’infanzia e Composizione in lingua italiana. Dirige la scuola di attori a indirizzo classico contemporaneo e comico popolare, presso il teatro Agricantus di Palermo.
Critico letterario e saggista, è responsabile di diverse collane editoriali e ha partecipato in Italia e all’estero a convegni, tavole rotonde, seminari; ha fatto parte di giurie di premi letterari nazionali e internazionali (da ultimo, il Mondello, nel 2014). Da anni collabora a “la Repubblica” (edizione siciliana) e al mensile “Segno”. Ha scritto, tra l’altro, I soliti ignoti (Dario Flaccovio, 2005), con la prefazione di Andrea Camilleri, Sperimentalismo e avanguardia (Sellerio, 2008), Novecento futuro anteriore (Di Girolamo, 2009), Contro l’espressionismo. Dimenticare Gadda e la sua eterna funzione (Liguori, 2011), Le arance non raccolte. Scrittori siciliani del Novecento (Palumbo, 2011), Alla corte di Federico (Bonanno, 2012), Non per viltade. Papi sull’orlo di una crisi (Mimesis, 2013), Palermo di carta. Mappa letteraria della città (Palindromo 20013), La fine del tempo. Apocalisse e post-apcalisse nella narrativa novecentesca (FrancoAngeli 2015), assieme a Fabio La Mantia. Con Giuseppe Maurizio Piscopo di recente ha curato il volume Merica Merica. Viaggio verso il nuovo mondo (Sciascia 2015). |