ILIADE.DA OMERO A OMERO 24 agosto ore 19.00 SEBASTIANO LO MONACO
Sebastiano Lo Monaco, uno dei più versatili interpreti della tradizione teatrale italiana accetta la sfida di tradurre in scena il poema epico fondante della cultura occidentale e diventa il cantore che cuce in una nuova rapsodia i brani degli antichi racconti. L’originalità di questo spettacolo, che lo distingue nettamente dalle abituali trasposizioni sceniche del poema, sta nella complessità drammaturgica e nel conseguente ruolo assunto dall’attore così come nella interazione del linguaggio teatrale con quello musicale. Il montaggio testuale, operato dalla grecista Monica Centanni, fa proprie le ricerche filologiche sulla composizione del poema e sul suo strutturarsi nel tempo attraverso le tradizioni orali. L’attore è dunque l’aedo che scompone e riannoda i fili della narrazione, utilizzando materiali diversi, dagli episodi omerici ai brani tratti dalle opere teatrali che i grandi poeti tragici rielaborarono dal mito di Troia. La voce del cantore è supportata da un tessuto musicale che a volte si fa personaggio, dialogano con l'interprete il Quartetto Aretuseo e Dario Arcidiacono con le musiche elettroniche eseguite dal vivo. Questa Iliade ricapitola la storia della spedizione achea contro la rocca di Priamo dall'inizio alla fine: dagli amori di Elena e Paride, fino all'inganno del cavallo, la conquista e l'incendio della città, la spartizione delle donne dei vinti, le principesse troiane fatte schiave dai vincitori. Storie di eroi - Achille, Ettore, Ulisse - che nell'impresa mettono alla prova il limite e la qualità del loro singolare valore e intanto, insieme, disegnano la variegata costellazione dei valori su cui si fonda, nel bene e nel male, la civiltà occidentale: amicizia, coraggio, lealtà, carattere, astuzia, passione, ragione. Storie di dei - Atena, Poseidone, Ares, Afrodite - che si schierano in battaglia al fianco degli uomini per dar prova non solo del loro potere, ma della loro stessa esistenza. Nota al testo L’Iliade è tradizionalmente il poema della Guerra. Cantato in esametri, è caratterizzato dal gioco combinato delle formule e dei motivi tematici che costituiscono il repertorio tradizionale degli aedi e mostra in più punti (fra l’altro in non rare incongruenze interne) il segno della composizione orale e della successive redazione scritta che ne determinò la forma attuale: il rapporto tra tali fasi è l’oggetto principale della cosiddetta “questione omerica”. Se nel poema emergono indubbie linee di continuità e con esse I ritratti a tutto tondo di personaggi che costituiscono evidentemente I punti forti della storia (in particolare Achille ed Ettore), è difficile negare l’autonomia di molti episodi che costituiscono quasi dei poemi nel poema. Al contempo, rimandi interni ed echi a distanza restituiscono l’immagine di un testo monumentale compatto e intimamente coerente, al di là delle occasionali smagliature. Per la sua struttura narrativa e per alcuni tratti, sia di ordine linguistico sia di ordine tematico, l’Iliade è considerato dagli studiosi (e già dagli antichi) come un poema che precede l’Odissea, benché non manchi chi ha pensato piuttosto a una genesi contemporanea – nel corso di una lunghissima gestazione orale – dei due poemi. A proposito del carattere bellicistico attribuito all’Iliade, studi recenti hanno mostrato come la vicenda di Achille, Patroclo, Ettore e Priamo miri piuttosto a una segreta messa in discussione dell’ideologia guerresca che pure costituisce un valore indiscusso dell’ideologia arcaica. Della fortuna dell’Iliade è appena il caso di dire. Se accanto all’Odissea essa costituì per secoli il testo-base della stessa scolarizzazione elementare greca, nonché un modello di autorità indiscusso per poeti afferenti a ogni genere letterario, anche nel mondo latino conobbe un grande successo e diverse traduzioni a partire dal I secolo a.C., divenendo un esempio inevitabile per la poesia epica (per esempio Virgilio) e non solo. Caduta nell’oblio per tutto il corso del Medioevo e tacciata di rudezza e primitivismo a partire dal Rinascimento, con I romantici tornò ad essere il poema epico per eccellenza, mentre l’affinarsi dei metodi critici – fra Ottocento e Novecento – ha aperto la “questione omerica” facendone uno dei capitoli più appassionanti della ricerca filologica contemporanea.
"Iliade. Da Omero a Omero" Testo originale e montaggio di Monica Centanni archi: Quartetto Aretuseo laptop: Dario Arcidiacono musiche originali: Dario Arcidiacono