Traduzione e Adattamento di Gina Merulla e Fausto Costantini Regia di Gina Merulla Con Mamadou Dioume (nel ruolo di Edipo), David Marzi, Peter Galassi, Carlotta Mancini, Lorenza Sacchetto
“Edipo a Colono” è la Tragedia della Fine. Edipo ormai vecchio e cieco giunge alla fine del suo viaggio: distrutto dalla Vita, dal Destino, dagli Dei vaga come un mendicante alla disperata ricerca di un Senso. Questa è la premessa su cui si basa l’intero spettacolo. Edipo non è nient’altro che lo specchio dell’essere umano e ne riflette la natura profonda. Le vicende che vive il nostro protagonista non hanno più significato nella loro dimensione individuale e privata ma devono essere restituite al pubblico nella loro dimensione universale e umana. Edipo è dunque “tutti gli uomini”: la sua storia, le sue azioni, le estreme conseguenze e l’epilogo della sua vicenda riflettono la storia interiore di tutti noi. La natura oscura, predatoria e violenta dell’Uomo ci dà la misura della sua umanità rendendolo un “Colpevole senza Colpa” e condannandolo al dolore, alla perpetua ricerca dell’espiazione e alla malinconica accettazione della tardiva scoperta di sé. Da ciò scaturiscono dolorose riflessioni sulla vita, sulla morte, sulla vecchiaia, sulla cecità, sulla caduta, sulla salvezza. Il pubblico è chiamato ad affrontare un viaggio nell’essere umano accanto a Edipo, dal suo arrivo a Colono fino alla sua discesa negli inferi. Anche lo spettatore si ritroverà “Straniero in terra straniera”, incarnazione di una “Creatura mostruosa” che chiede di essere accolta, personificazione del “Diverso” che desidera solo accettazione, immagine dell'Essere Umano che cerca la salvezza tanto esteriore quanto interiore. La Regia di Gina Merulla parte dal Teatro di Ricerca per rivisitare e trasformare un Classico senza tempo per mezzo di differenti linguaggi artistici e nuovi codici espressivi derivati dalla contaminazione di Teatro, Musica, Danza e Arti Visive. Gli attori e performers daranno vita allo spettacolo attraverso le meravigliose parole del tragediografo greco e Partiture Fisiche su Musica o Silenzio. Partendo dal paradigma del Rito in tutte le sue declinazioni compiremo un viaggio complesso e profondo che oltrepassa l’idea classica di teatralità per esplorare codici tribali, intersezioni culturali, realtà artistiche dilatate, dimensioni oniriche. Lo spettacolo è arricchito dall’eccezionale presenza del Maestro Mamadou Dioume, grande artista internazionale già Attore e Collaboratore di Peter Brook fra gli interpreti del capolavoro brookiano “Mahabharata” e di “The Tempest” di Julie Taymor con Helen Mirren.
BIOGRAFIA MAMADOU DIOUME Già primo attore del Teatro Nazionale Daniel Sorano di Dakar inizia un sodalizio artistico pluriennale con Peter Brook che lo dirige nel "Mahābhārata", “La Tragèdie de Carmen”, “Woza Albert”, “La Tempète”. Con questi spettacoli inizia una tournee mondiale che dura fino al 2004. Torna sulle scene nel 2015 con "Frammenti da Cechov" per la regia di Gina Merulla interpretando "Il Canto del Cigno" mentre nel 2016 impersona il Nero in “The Sunset Limited” accanto a Jean Paul Denizon. Nel 2017 interpreta "APARTHEID" scritto e diretto da Gina Merulla e nel 2019 “Il Quarto Vuoto” con la medesima regia. Prende parte a numerose produzioni cinematografiche in Francia e in Italia tra le quali “The Tempest” di Julie Taymor, “Iago” di V. De Biasi e “Il Mistero di Dante” di Louis Nero. Nel 2021 vince il Premio Vincenzo Crocitti International