dall'opera di Giuseppe Pitrè di e con Giuseppe Provinzano Luci e ambiente scenico di Petra Trombini una co-produzione Associazione Babel Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari con il sostegno Museo Internazionale delle Marionette Antonio Pasqualino Spazio Franco in collaborazione con il Festival di Morgana
Nel 1°capitolo della Trilogia abbiamo lavorato su " U' pappaiaddu ca cunta tri cunti", una delle favole più significative del Pitrè, capolavoro narrativo e drammaturgico di storie nella storia, capace di far viaggiare nel tempo e nello spazio tra reale e immaginifico, una storia carica di simbologia e saggezza popolare: un cuntu per bambini e famiglie dal forte potere performativo caratterizzato dalle immagini animate in video mapping (di Petra Trombini) che scorgano dalla bocca di un narratore qualunque (Giuseppe Provinzano), che si fa personaggio per diventare condottiero e animatore di questo viaggio dentro il mondo fiabesco del Pitrè. Per guidarci in questa trilogia abbiamo scelto di affidarci alla figura di Ferrazzano , alter ego scaltro di Giufà al quale il Pitrè ha dedicato diverse storie nella sua opera a fare da contraltare al babbasone di lui più noto. Ferrazzano sara' una sorta di Virgilio, un train d'union tra i vari capitoli che in questo secondo lavoro si presenta in tutta la potenza narrativa e performativa. " ( C omu Veni) Ferrazzano" e' a tutti gli effetti un esperimento scenico performativo, un lavoro che si muove tra narrazione, cunto e performance: nell'opera del Pitre', Ferrazzano e' presente piu' volte con tanti frammenti, piccole storie che ne delineano il carattere ma non ne restituiscono un' identita' riconoscibile in unico racconto. Ferrazzano ci condurra' pertanto tra le storie nelle storie, passando da una a un'altra, facendo scegliere al pubblico attorno a se' una o piu' storie delle tante che sara' in grado di raccontare, quale primo esemplare delle posteggie ancora prima che queste fossero tali. Un personaggio denso capace di raccontare tutto e il contrario di tutto, in un meccanismo aperto che si modifica di giorno in giorno, cosi come lui era abituato a fare. Un tutto fare nella vita / Un tutto raccontare sulla scena. Un primordiale performer dei cunti e delle narrazioni. Sono 35 e piu' le storie che Ferrazzano conosce: potrebbe raccontarle tutte fino a quando il pubblico ne avra' voglia o solo alcune di queste. Quali non e' dato saperlo. Il pubblico sceglie da una bisaccia le storie sfidando Ferrazzano in un gioco ispirato a quello delle vecchie osterie, sfidandosi "a chi la racconta meglio", con un bicchiere di vino quale premio o come pegno. E così, come un tempo queste entravano e uscivano dal calesse del Pitrè, oggi muoveranno il loro incedere dalla voglia di sentire una storia di uno spettatore e da un corpo capace di narrare con tutti i suoi mezzi a disposizione, quello di Ferrazzano, che vivra' questa sfida in un ambiente scenico che lo fara' sentire un gigante, o forse un nano sulle spalle di un gigante, Giuseppe Pitre'.